231ComplianceodvwhistleblowingWhistleblowing: l’OdV può essere l’organo deputato alla gestione delle segnalazioni interne?

26 Maggio 2023
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In data 15.03.2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo 10.03.2023, n. 24 attuativo della Direttiva UE 2019/1937 del 23.10.2019 in materia whistleblowing, in vigore dal 30.03.2023.
Per whistleblowing si intende la rivelazione spontanea da parte di un individuo di attività illegali, immorali, illecite o fraudolente commesse all’interno di un ente pubblico o privato, del quale il segnalante (in inglese whistleblower) sia stato testimone nell’esercizio delle proprie funzioni.
Possono essere oggetto di segnalazione comportamenti, atti od omissioni, che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato e che consistono in:
  • violazioni di disposizioni normative nazionali:
    1. illeciti amministrativi, contabili, civili o penali;
    2. condotte illecite rilevanti ai sensi del D.Lgs. 231/2001 (reati presupposto in materia di responsabilità amministrativa degli enti) o violazioni dei modelli organizzativi (MOGC);
  • violazioni di disposizioni normative europee:
    1. illeciti che rientrano nell’ambito di applicazione degli atti dell’UE relativi ai settori indicati nell’Allegato (appalti pubblici; servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo; sicurezza e conformità dei prodotti; sicurezza dei trasporti; tutela dell’ambiente; radioprotezione e sicurezza degli alimenti e dei mangimi e salute e benessere degli animali; salute pubblica; protezione dei consumatori; tutela della vita privata e protezione dei dati personali e sicurezza delle rete e dei sistemi informativi)
    2. atti od omissioni riguardanti il mercato interno (ad esempio, le violazioni in materia di concorrenza e aiuti di Stato);
    3. atti o comportamenti che vanificano l’oggetto o la finalità delle disposizioni di cui agli atti dell’UE.
Generalmente il “soffiatore di fischietto”, che gode delle garanzie e delle misure di protezione rafforzate dal Decreto a tutela della sua identità e contro possibili ritorsioni, è un dipendente dell’ente pubblico o privato oggetto dalla segnalazione. Deve, tuttavia, precisarsi che la platea dei segnalanti è più ampia ricomprendendo, oltre ai dipendenti pubblici o privati, ad esempio anche i lavoratori autonomi, i collaboratori, i consulenti, i tirocinanti, i lavoratori in prova, i volontari, gli ex lavoratori, nonché gli azionisti e le persone con funzioni di amministrazione, direzione, controllo, vigilanza o rappresentanza.
Se ne deduce, quanto ai lavoratori, che si può segnalare una violazione sia quando il rapporto di lavoro è in corso, sia durante il periodo di prova, sia quando lo stesso è già terminato (se le informazioni sulle violazioni sono state acquisite prima dello scioglimento del rapporto di lavoro) e, addirittura, quando il rapporto non è ancora iniziato (se le informazioni sulle violazioni sono state acquisite durante il processo di selezione o in altre fase precontrattuali).
🕐 Sotto il profilo dei soggetti coinvolti e dell’entrata in vigore delle nuove previsioni, il Decreto Whistleblowing prevede l’obbligo di implementazione di un canale interno di segnalazione:
  • a partire dal 15.07.2023:
    • per tutti i soggetti del settore pubblico (PP.AA., autorità amministrative indipendenti, enti pubblici economici, organismi di diritto pubblico, concessionari di pubblico servizio, società a controllo pubblico, società in house, anche se quotate);
    • per i soggetti del settore privato con un numero maggiore o uguale a 250 dipendenti
  • a partire dal 17.12.2023:
    • per i soggetti del settore privato con un numero ricompreso tra i 50 dipendenti e i 249 dipendenti;
    • per gli enti che rientrano nell’ambito di applicazione del D.Lgs. 231/2001 e che abbiano già adottato un modello organizzativo (MOGC), e ciò a prescindere dal numero di lavoratori impiegati e dal settore di appartenenza.
❌ Sono invece escluse dall’ambito di applicazione del Decreto Whistleblowing le imprese che abbiano impiegato, nell’ultimo anno, una media inferiore a 50 lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato, sempreché non svolgano attività rientrante nell’Allegato (in materia di servizi, prodotti e mercati finanziari, prevenzione del riciclaggio e finanziamento del terrorismo, sicurezza dei trasporti e tutela dell’ambiente).
➡️ Il D.Lgs. 24/2023 prevede diversi canali di segnalazione degli illeciti:
  1. canale interno;
  2. canale esterno gestito dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC);
  3. denunce all’Autorità giudiziaria o contabile;
  4. divulgazioni pubbliche.
Per quanto specificamente concerne il canale di segnalazione interno all’ente, il Decreto prevede che i soggetti del settore pubblico e i soggetti del settore privato, sentite le rappresentanze o le organizzazioni sindacali, debbano attivare uno o più canali segnalazione interni che garantiscano, anche tramite il ricorso a strumenti di crittografia:
  • la riservatezza dell’ identità della persona segnalante della persona coinvolta e della persona comunque menzionata nella segnalazione;
  • la riservatezza del contenuto della segnalazione e della relativa documentazione.
A chi affidare la gestione dei canali di segnalazione interna?
La scelta del soggetto/funzione cui affidare la gestione delle segnalazioni dipende dall’organizzazione e dalle caratteristiche di ogni società.
Può trattarsi di:
  • persona o ufficio interno autonomo dedicato e con personale specificamente formato per la gestione del canale di segnalazione. In generale, le funzioni potenzialmente più adeguate sono:
    • Compliance,
    • Legal,
    • Risorse Umane,
    • Internal audit,
    • Comitato interdisciplinare ad hoc.
  • Soggetto esterno anch’esso autonomo e con personale specificamente formato
  • Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, nel caso dei soggetti del settore pubblico cui sia fatto obbligo di prevedere tale figura
📢 Ci si chiede se il ruolo di gestore della segnalazione interna possa essere affidato all’Organismo di Vigilanza (OdV), monocratico o collegiale, istituito dall’ente ai sensi del D.Lgs. 231/2001.
Sul punto, deve, anzitutto, evidenziarsi come il D.Lgs. 24/2023 non preveda un espresso divieto di affidare all’OdV la gestione delle segnalazioni interne, né ponga dei limiti in merito alla tipologia della violazione segnalata.
✅ Per un verso, attribuire all’OdV il ruolo di processor delle segnalazioni aventi ad oggetto i reati presupposto ex D.lgs. 231/2001 e  violazioni del modello organizzativo dell’ente potrebbe rivelarsi una scelta più che giustificata.
❌ Per altro verso, va rilevato come l’OdV per sua natura è un organismo che nasce e opera nel contesto specifico del D.Lgs. 231/2001. Pertanto, l’attribuzione allo stesso di compiti di gestione di segnalazioni di tutte le violazioni, e cioè anche di quelle prive di rilevanza ex 231, potrebbe non risultare ottimale.
➡️ Va anche detto che, qualora l’OdV venisse investito della funzione di gestione di tutte le segnalazioni interne, lo stesso, specie se strutturato come organismo collegiale, ben potrebbe garantire i requisiti di autonomia, indipendenza competenza richiesti dalla normativa whistleblowing. Inoltre, proprio per la posizione di terzietà che riveste e la dotazione di spesa che gli dev’essere conferita per operare, in molti casi l’OdV potrebbe essere l’organo meglio “attrezzato” a gestire le investigazioni conseguenti alla segnalazione. Ciò, soprattutto in quei contesti aziendali medio-piccoli in cui non sempre esistono altre funzioni (ad esempio, Legal, Compliance, HR, Internal Audit) presenti invece nelle realtà societarie più strutturate.
In conclusione, la scelta della persona/ufficio incaricato della gestione del canale interno non può che essere valutata in relazione allo specifico contesto aziendale, tenuto conto delle risorse disponibili.

 

Scarica il D.Lgs. 24/2023:

DECRETO LEGISLATIVO_24_2023

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Informativa per il trattamento dei dati personali.

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D.Lgs. 196/2003 novellato dal D.lgs. 101/2018

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Il conferimento dei dati per le finalità di cui al precedente punto 2.A) è obbligatorio. In loro assenza, non potremo garantirle i Servizi di quanto indicato in 2.A).

Il conferimento dei dati per le finalità di cui al precedente punto 2.B) è invece facoltativo. Può, quindi, decidere di non conferire alcun dato o di negare successivamente la possibilità di trattare dati già fomiti: in tal caso, non potrà ricevere newsletter, comunicazioni commerciali e materiale pubblicitario e/o quant'altro inerenti ai Servizi offerti dal Titolare del trattamento.

Continuerà comunque ad avere diritto ai Servizi di cui al punto 2.A).

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  1. Diritti dell'interessato.

Nella Sua qualità di interessato, ha i diritti di cui agli articoli da 15 a 22 del Regolamento UE di seguito riportati e precisamente ha il diritto ad:

- ottenere la conferma dell'esistenza e del trattamento di dati personali che lo riguardano nonché la loro copia scritta (elettronica) in forma chiara e comprensibile (cd. diritto di accesso);

- ottenere le indicazioni circa la finalità del trattamento, le categorie di dati personali, i destinatari o le categorie di destinatari a cui i dati personali sono stati o saranno comunicati e, quando possibile, il periodo di conservazione;

- ottenere la rettifica dei dati che lo riguardano (cd. diritto di rettifica)

- ottenere la cancellazione dei dati che lo riguardano (cd. diritto all’oblio);

- ottenere le limitazioni del trattamento (cd. diritto di limitazione di trattamento);

- qualora i dati non siano raccolti presso l'interessato, ottenere tutte le informazioni disponibili sulla loro origine;

- ottenere la portabilità dei dati, ossia riceverli da un titolare del trattamento in un formato strutturato, di uso comune e leggibile da dispositivo automatico e trasmetterli ad altro titolare del trattamento senza impedimenti (cd. diritto alla portabilità dei dati);

- opporsi al trattamento in qualsiasi momento ed anche nel caso di trattamento per finalità di marketing diretto (cd. diritto di opposizione);

- opporsi ad un processo decisionale automatizzato relativo alle persone fisiche, compresa la profilazione;

- revocare il consenso in qualsiasi momento senza pregiudicare la liceità del trattamento basata sul consenso prestato prima della revoca;

- proporre redarne a un'autorità di controllo (Garante per la Proiezione dei Dati Personali).

Potrebbero esserci condizioni o limitazioni ai diritti dell’interessato. Non è quindi certo che ad esempio si abbia il diritto di portabilità dei dati in tutti i casi. Ciò dipende dalle circostanze specifiche dell'attività di elaborazione.

  1. Modalità di esercizio dei diritti.

In qualsiasi momento potrai esercitare i diritti di cui agli artt. 15 e segg. del Regolamento Privacy, per l’accesso, la rettifica, la trasformazione, il blocco, la cancellazione, la limitazione del trattamento, nelle modalità stabilite dall’art. 12 del Regolamento Privacy, utilizzando il seguente modulo reperibile all’indirizzo https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/1089924

In caso di mancato tempestivo riscontro o inidonea risposta da parte della scrivente società, ovvero qualora Lei ritenga sussistente una violazione del Codice Privacy e/o del Regolamento Privacy, potrà proporre ricorso al Garante per la protezione dei dati personali, alle seguenti coordinate: www.gpdp.it - www.garanteprivacy.it, Email: garante@gpdp.it, Fax: (+39) 06.69677.3785, Centralino telefonico: (+39) 06.69677.1”

Potrà in qualsiasi momento esercitare i diritti inviando:

- una raccomandala A/R allo Studio GD LEX degli Avvocati Marco Gianese e Marco Destro all’indirizzo Galleria S. Lucia, 1, 35139 Padova (PD), Italia;

- una e-mail all'indirizzo info@studiogdlex.it;

- una p.e.c. all’indirizzo marco.gianese@ordineavvocatipadova.it ovvero all’indirizzo marco.destro@ordineavvocatipadova.it

 

 

  1. Minori.

Quanto offerto dal Titolare del trattamento ed oggetto del rapporto con Lei in essere non prevede l'acquisizione intenzionale di informazioni personali riferite ai minori. Nel caso in cui informazioni su minori fossero involontariamente registrate, il Titolare del trattamento le cancellerà in modo tempestivo, su richiesta dell'interessato.

  1. Dati personali non ottenuti presso l'interessato.

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